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Unità d’intenti e impegno di tutti per sconfiggere la violenza a Verona

I Verdi sono sulla stessa lunghezza d’onda e condividono le posizioni espresse anche da alcuni settori della destra sull’esigenza di neutralizzare e non accettare passivamente le continue violenze che soffocano la città di Verona e che in alcuni casi sfociano in aggressioni bestiali, se non in tragedia, come il caso Tommasoli, a proposito dell’ultima vicenda subita l’altra notte dal gruppo di estrema destra Casa Pound.
“Va tolta qualsiasi zona d’ombra” – dichiara Claudio Magagna della federazione dei Verdi veronesi – “è necessario che Verona non sia più indulgente e in alcuni casi anche giustificante verso tutte quelle azioni che minano la civile convivenza e brutalmente, senza motivi plausibili, contrappongono i giovani nella nostra città”.
“Finché Verona non avrà il coraggio di uscire da questa spirale omertosa e giustificazionista “ – continua Magagna – “sarà difficile trovare il bandolo della matassa ingarbugliata che avviluppa logiche di opposti estremismi, di apologia del fascismo, di violenza gratuita, del diverso che non può muoversi ed esistere”.
Gli ambientalisti propongono quindi un’unità d’intenti di tutte le istituzioni, affinché Verona possa uscire da questo tunnel e aprirsi come città della tolleranza e del vivere nel rispetto reciproco.
Secondo i Verdi un primo passo verso queste logiche lo deve avviare il sindaco Tosi, appropriandosi nel suo vocabolario di parole e di posizioni come rispetto verso tutti, confronto, dialogo; e impegnandosi verso il Consiglio comunale affinché svolga un ruolo di traino per uscire da questo clima violento e oscurantista che penalizza Verona.
Altri apporti devono essere dati dalla magistratura e dalle forze dell’ordine con un serio lavoro di intelligence per avere il quadro preciso delle varie realtà o dei vari soggetti che potrebbero muoversi come attori o come vittime in queste torbide vicende. Definito questo quadro di potenziale illegalità, perseguire chi commette i reati e denunciare le eventuali coperture.
Lo stesso Prefetto deve svolgere un’azione straordinaria, di stimolo e di coordinamento, anche attraverso un maggior impulso dato dalle prerogative del Comitato per la Sicurezza.
“Se non vogliamo rimanere in questa palude di silenzio e magari di accondiscendenza – conclude Magagna – con il rischio di un avvelenamento e di un deterioramento dei rapporti sociali a Verona; condizione che non vuole la stragrande maggioranza della città; dobbiamo impegnarci tutti, dalla scuola alla politica, dalla famiglia al volontariato affinché vengano finalmente smascherati, condannati e emarginati tutti gli episodi, da qualsiasi parte vengano, che deteriorano la coesistenza pacifica e la crescita sociale della città di Verona”.


Verona, 21 gen. 09 per la Federazione dei Verdi - Claudio Magagna

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