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Soddisfazione per le nuove regole di volo al Catullo, grazie anche ai Verdi.




Il rilancio dell’aeroporto parte da un maggiore equilibrio tra le esigenze di sviluppo e quelle dei cittadini. No al nuovo casello autostradale. I Verdi sono soddisfatti. Il risultato raggiunto in questi giorni con la nuova disciplina del traffico aereo a Verona, che riduce l’impatto acustico dei voli, va incontro alle esigenze di non penalizzare più i cittadini, per promuovere lo sviluppo aeroportuale. Da questi nuovi presupposti deve ripartire il rilancio del Catullo e da questa nuova attenzione verso le condizioni del territorio circostante deve impostarsi l’azione quotidiana del nostro aeroporto.

A questo punto i prossimi obiettivi sono la riduzione dell’inquinamento atmosferico dei voli e il conseguente abbassamento delle emissione di CO2, come previsto dal protocollo di Kyoto. Per far questo la società Catullo deve sviluppare il traffico aereo, orientandosi sempre più verso una maggiore tutela della popolazione circostante. Quindi vanno realizzate anche le opere che mitighino l’impatto ambientale, come le barriere arboree attorno alla pista, ma soprattutto va abbandonato il progetto di realizzazione di un nuovo casello autostradale davanti all’aerostazione, che provocherebbe gravi danni, anche in termini di salute, ai cittadini di Caselle e di Dossobuono. Ci sono già tre caselli autostradali a pochi chilometri dal Catullo:

Verona Sud, Verona Nord e Sommacampagna; e quindi non c’è la necessita di questa nuova infrastruttura. Nell’adozione delle nuove modalità nei voli aerei a Verona, c’è anche lo sforzo dei Verdi e dei comitati di Villafranca e di Caselle. E’ giusto mettere in rilievo come in questo caso i Verdi non siano stati solo quelli del no, ma sono stati anche quelli attenti a migliorare il benessere in generale, con soddisfazione di tutti. Nella nuova regolamentazione dei voli aerei, c’è infatti lo zampino dell’assessore Guerrini, che nel 2004 decise di coinvolgere il suo settore ambiente nei lavori della Commissione Aeroporto, organismo fino ad allora mai preso in considerazione dal Comune di Verona. E grazie a questa disponibilità, coordinando lo sforzo degli altri Comuni, come Villafranca e Sommacampagna, che lo stesso assessore verde ha potuto presentare nel febbraio 2007 la delibera n. 20 in Consiglio comunale, che ha favorito le attuali soluzioni di miglioramento delle condizioni di vivibilità dei cittadini sotto il corridoio aereo.

L’altro recente obiettivo raggiunto dall’impegno verde per un aeroporto veronese più “sostenibile” è la circolare del febbraio scorso, con cui il direttore generale del Ministero dell’Ambiente ha fissato che il Catullo è tenuto ad attivare la procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) ogni qual volta progetti un’opera di una certa entità nella sua aerostazione. Anche in questo caso l’iniziativa ha avuto il pregio di creare i presupposti per una maggiore attenzione nel migliorare le condizioni di residenzialità dei cittadini nell’ambito dell’aeroporto; e ha delineato la prospettiva di un rapporto sempre più equilibrato tra le esigenze di sviluppo del traffico aereo e quelle di vita degli abitanti di Villafranca, Dossobuono, Caselle e Verona.

Claudio Magagna – Federazione Verdi di Verona