Il Mediterraneo potrebbe alzare il suo livello da 3 a 61 centimetri nel secolo in corso, secondo tre scenari differenti collegati al cambiamento climatico e all'aumento dei gas di effetto serra, simulati da una ricerca ispano-inglese pubblicata sul Journal

Research-Oceans. Lo studio e' stato realizzato dagli esperti dell'Istituto Mediterraneo di studi avanzati (Imadea), un centro misto dell'Universita' delle isole Baleari e del Centro superiore di ricerche scientifiche (Csic), e dal Centro Nazionale di Oceanografia di Southampton. Lo scenario piu' positivo prevede che il Mediterraneo registri alla fine del secolo un aumento di almeno 1 grado di temperatura; mentre gli altri due contemplano un aumento dei gas ad effetto serra nelle prossime decadi che porterebbe a un incremento della temperatura fino a 2,5 gradi, che crescerebbe ulteriormente durante il XXI secolo. Nel primo caso, le concentrazioni di gas di effetto serra dovrebbero mantenersi costanti sui valori registrati nel 2000 e, anche cosi', continuerebbero a influire sul cambio climatico. Lo scenario piu' negativo si determinerebbe nel contesto di uno sviluppo economico eterogeneo in tutto il mondo, con un aumento continuo dei gas a effetto serra durante il XXI secolo. (Ansamed)Clima. In Italia emissioni giu' dell'1,7%Calano, per la prima volta, le emissioni di gas climalteranti dell'1,7%, per il casuale effetto della combinazione tra bassa crescita economica e alte temperature invernali che determinano minori consumi energetici per usi civili. Con 570 milioni di tonnellate di C02 equivalente, l'Italia e' comunque il terzo paese europeo per emissioni (era il quinto nel 1990) ed e' ancora del 17,5% sopra l'obiettivo che dovra' essere raggiunto al 2012. E' quanto evidenz

iato dal rapporto di Legambiente Ambiente Italia 2009 - rifiuti made in Italy', presentato a Roma. E' proseguita, riferisce il rapporto, anche 'la contrazione del gettito da tassazione ambientale' (in rapporto al Pil, l'Italia mostra la massima riduzione in tutta l'Unione Europea). Nel frattempo, l'Italia e' diventata leader europeo per numero di licenze di prodotti con marchio ecolabel, il 31% sul totale Europeo, con un grande successo dei sistemi di gestione ambientale (13.132 siti certificati Iso 14001 nel 2008). Cresce anche l'agricoltura biologica (1.150.253 ettari in conversione e convertiti nel 2007) e segna un forte sviluppo il settore degli allevamenti biologici. Registra buoni risultati la ricettivita' diffusa (al 23% nel 2007) dei bed & breakfast e degli agriturismi, legata alle risorse naturali e al recupero degli insediamenti esistenti. (Ansa)
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