domenica

I risultati del fotovoltaico nel 2008 (+500%) sono merito dei Verdi e del governo Prodi.

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Il FV nel 2009: prospettive di sviluppo e strumenti finanziari
Fiera di Genova, giovedì 5 marzo 2009
padigliobe B, sala verde (orario 10-13)
Nel 2008 il giro d'affari dell'industria fotovoltaica italiana è stato di circa 800 milioni di euro con una crescita del 500% e, per il 2009, prevediamo l'installazione di almeno ulteriori 250 MW. Per supportare la crescita del mercato fotovoltaico è molto importante il ruolo delle banche. Una maggiore fiducia nelle competenze del comparto fotovoltaico e l'elaborazione di innovativi strumenti finanziari per facilitare l'accesso al credito risulterebbe in un rinnovato slancio per l'industria fotovoltaica italiana con positive ripercussioni, non solo in termini di potenza installata, ma anche in termini di occupazione.
Il convegno, gratuito, è pensato non solo agli operatori già attivi nel settore fotovoltaico ma anche a coloro che stanno pianificando di intraprendere una attività imprenditoriale. Ampio spazio sarà dedicato al dibattito ed al confronto.
Tematiche
il mercato fotovoltaico: i dati del 2008 e le prospettive per il 2009
il progetto di un impianto: preparare un capitolato bancabile
il finanziamento degli impianti alla luce della crisi finanziaria
Relatori
Carlo Buonfrate – Gruppo Banca Intesa
Gianluca Bertolino – Consigliere GIFI
Hannes De Bortoli – Associato GIFI
Massimo Marengo – Associato GIFI
Valerio Natalizia – Consigliere GIFI; Coordinatore Commissione "Normativa Tecnica e Giuridica" GIFI
Tutti coloro che si registrano online sul sito www.gifi-fv.it usufruiranno di uno sconto del 50% sul biglietto di ingresso alla fiera e riceveranno gratuitamente gli atti del convegno.
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Oggi sì domani no

LIETTA TORNABUONI
Che cosa non fa lo squattrinato in tempo di crisi? Non cambia l’automobile né la motocicletta. Non ristruttura la casa, non compera arredamenti. Non acquista nuovi elettrodomestici. Quindi i complicati bonus stabiliti dal governo non aiutano i bisognosi ma rappresentano soltanto un favore alle aziende e alla fascia sociale prediletta dei benestanti. Per quanto riguarda le aziende nessuna obiezione, a parte la meschinità della mancia-aiutino: ma perché non dirlo? Perché tentare di far passare la decisione come un dono alle persone? Dono ben misero, comunque: per i settori auto, moto, elettrodomestici, mobili lo stanziamento è di due miliardi mentre la Francia destina sei miliardi unicamente all’auto. Perché mentire, allora?

Il binomio promessa-smentita, affermazione-negazione, dichiarazione-correzione è talmente abituale nell’oratoria del presidente del Consiglio. L’altro giorno ha detto che la Costituzione italiana è stata elaborata e approvata nello spirito delle legislazioni sovietiche, che non vale nulla, che da un pezzo è l’ora di modificarla. Chi l’ha sentito alla tv è rimasto senza fiato, e con il cuore stretto dal timore. Inutile ansia: la mattina dopo ha subito detto il contrario. Fino a qualche tempo fa si scusava, assicurava di essere stato frainteso. Adesso, niente. Con straordinaria impassibilità, si limita ad affermare il contrario del giorno prima: nessuno più di me rispetta e onora la Costituzione.

Sempre l’altro giorno decide di risolvere il caso della povera Eluana con un decreto-legge governativo (come se il governo potesse diventare arbitro della vita e della morte di una persona) e siccome il Presidente della Repubblica giustamente non lo firma, è un miracolo se non gli dà dell’assassino. L’indomani invece loda i suoi ottimi rapporti con il Presidente della Repubblica, si augura che restino sempre tali. E via così: ma voi vedete in che mani siamo.