
Ora il Presidente della Repubblica non può, per disposto costituzionale, rifiutarsi di firmare una legge approvata dal Parlamento. Egli, però, prima di firmarla, può inviare un messaggio motivato alle Camere con il quale chiede una nuova deliberazione.
Per chiedergli di seguire questa strada, costituzionalmente corretta, è stato predisposto il testo di una lettera che chi volesse può inviargli via e-mail.
Importanti sono due cose:
1. Che la richiesta sia fattibile (...e quella allegata lo è)
2. Che le richieste che gli pervengono siano tantissime.
Il meccanismo per scrivere al Presidente della Repubblica è semplicissimo:
Andare su Internet
Indirizzare a http://wpop4.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=mHtKwNW/NbU2wfwRR672ojwKjFL5kFmBXGk1b1r9AsN6XEx2upHQbCNc0ah3iTwX&Link=https%3A//servizi.quirinale.it/webmail Cliccare su La Posta ed appare una finestra sulla quale vanno scritti i propri dati personali ed il testo della lettera (Lo spazio adisposizione contiene esattamente il testo allegato - che va scrittotutto di seguito senza andare a capo - e la firma di chi scrive: non di più)
L'invito a chi concorda è duplice:
1. inviare la lettera
2. trasmetterla a tutte le persone di cui si ha l'indirizzo invitandole a fare altrettanto.
L'unica possibilta per essere ascoltati è di essere tanti, tantissimi. Cordiali saluti a tutti
Giulio.
allegato:
Signor Presidente,
la Camera dei Deputati ha approvato la legge di conversione del decreto 137/08 con un voto di fiducia. E’ facilmente prevedibile che altrettanto avverrà al Senato.
Non Le chiedo di non firmare quella legge, ma di compiere un atto che la Carta Costituzionale Le consente.
Lei avrà trenta giorni di tempo, dopo il voto del Senato, per promulgarla (comma1, art. 73 della Costituzione).
Le chiedo di inviare al Parlamento, in quel lasso di tempo, un messaggio motivato (comma 1, art.74 della Costituzione) per chiedere una nuova deliberazione.
E quale più forte motivazione di quella di una legge di riforma della scuola approvata senza la necessaria discussione ed i doverosi confronti (!) con un voto di fiducia usato proprio per impedire discussione e confronti.
Confido in un Suo intervento.
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