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CLIMA CLINI: MUTAMENTO SIA TRA TEMI CONFERENZA AMBIENTE E SALUTE

(DIRE) Il ministero dell'Ambiente "ha proposto il cambiamento climatico quale uno dei temi principali in agenda nella prossima conferenza ministeriale Ambiente e Salute in Italia nel 2009". Lo dice Corrado Clini, direttore del dipartimento per la Ricerca ambientale e lo sviluppo del ministero dell'Ambiente, in occasione del seminario pubblico (domani 14 ottobre a Roma) organizzato da Organizzazione mondiale della sanita'- Ufficio Europeo (Oms Europa), dall'Autorita' europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per gli Alimenti e l'Agricoltura (Fao), in collaborazione con il ministero del Lavoro, Salute e Affari Sociali."Gli effetti del cambiamento climatico sull'ambiente comportano dei rischi emergenti per la salute umana- ricorda Clini- il ministero dell'Ambiente italiano gioca un ruolo importante nella riduzione di questi effetti attraverso politiche di mitigazione e adattamento che richiedono approcci ed interventi globali".
Allo scopo di ridurre gli impatti ambientali, sociali e sanitari del cambiamento climatico, "il ministero dell'Ambiente continuera' a lavorare insieme al ministero della Salute- conclude Clini- non solo su nuove azioni preventive ma anche sulle politiche di altri settori rilevanti (energia, trasporto, sviluppo tecnologico, agricoltura)".


Ambiente snobbato dalla politica. Disertata la conferenza di servizio organizzata dalla Federparchi regionale.

Nessun politico del Metapontmo, tranne il sindaco del comune ospitante, Leonardo Giordano - intervenuto alla conferenza organizzata della Federparchi regionale. L'incontro territoriale riguardava tutto il Metapontino ed era preparatorio alla prima conferenza regionale per le aree protette, in programma per la primavera del 2009. Conferenza che disegnerà i parametri della protezione ambientale della Basilicata del prossimo e imminente futuro. Una riunione strategicamente importante, un'occasione ottima per fare il punto sulle non semplici problematiche locali, visto che tra le foci del Sinni e del Basento si va dai guasti di un disboscamento forsennato e dalle condizioni di abbandono di molti ecosistemi locali, fino alle denunce di inquinamento da esacloruro di sodio (foce del Sinni) o da idrogeno solforato (nei pressi dei pozzi di gas), alle costanti minacce di realizzazione di un deposito di scorie radioattive (nei calanchi argillosi) e di una centrale nucleare (nei pressi dell'Enea in Trisaia). Una riunione snobbata dalla politica, ma ben considerata dalle associazioni di tutela dell'ambiente, quasi tutte presenti all'appello: Parco Murgia Materana, rappresentata da Roberto Cifarelli, Legambiente regionale, con Marco De Biasi, e locale, con Arturo Caponero, Movimento Azzurro, con Carmine Cocca, e l'associazione locale Terra dei Calanchi, rappresentata dal presidente Luciano Miraglia .«Occasione ghiotta», come l'ha definita Rocco Rivelll, il presidente regionale di Federparchi, che ha coordinato l'incontro, per fare il punto della situazione nel Metapontino e trovare un accordo sulle proposte di territorio da portare alla conferenza regionale sull'aree protette. Al centro del dibattito, due problematiche su tutte. La prima, la necessità di una politica regionale di valorizzazione e di messa a sistema delle numerose aree protette lucane (problema sollevato da Cifarelli); la seconda, la recente notizia di un possibile iter regionale per la realizzazione di una Riserva speciale nei circa 10 kmq quadrati di calanchi argillosi di Montalbano. Un riconoscimento all'unicità di un'area che tra le sue balze e le sue biancane, ha scoperto di avere un perfetto strato di Pleistocene medio, di una tale purezza da essere studiato dalle università di mezzo mondo. «La Riserva speciale è un importante risultato raggiunto e anche perché dovrà essere - hanno affermato sia Caponero che De Biasi - il punto di partenza per ridisegnare e rìdefìnire finalmente il futuro parco degli ulivi e dei calanchi, partendo da questo riconoscimento dell'area di Montaìbano e passando dalla costituzione di una rete di servizi e di esigenze per coinvolgere più attori e rassicurare più categorie sociali possibili sulle ricchezze, e non sulle privazioni, che un parco porta con sé». Un parco che dovrebbe rigirarsi attorno alla valle del Cavone-Salandrella, il cuore dell'area argillosa lucana che ha Craco al suo centro e Stigliano, Montalbano, Aliano, Pisticci e Ferrandina-Uggiano ai suoi estremi. E che si spera sia anche il cuore delle tematiche nella "Prima conferenza sulle aree protette" della prossima primavera. (La Gazzetta del Mezzogiorno)


Alessandrino Vercellese
L'Ente-Parco Fluviale del Po ha aderito al Bando "Fonti Rinnovabili"

L'Ente-Parco Fluviale del Po ha aderito al Bando "Fonti Rinnovabili, Risparmio Energetico e Mobilità Sostenibile nelle Aree naturali Protette". L'iniziativa del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, rivolta agli Enti gestori dei Parchi nazionali, dei Parchi regionali e delle aree marine protette, finanzia interventi relativi alla diffusione di tecnologie da fonte energetica rinnovabile e di efficienza energetica, fino al 50% del costo di investimento ammissibile. L'Ente-Parco, conformemente alla propria Politica Ambientale, ha ritenuto opportuno estendere l'installazione di pannelli solari anche presso la Sede operativa e Centro visite "Cascina Belvedere" e il Centro di Educazione Ambientale "Cascina Ressia", escluse nell'edizione del 2005 dai contributi regionali per la realizzazione di interventi strategici in materia energetico-ambientale (L.R. n. 23/2002). Nel primo caso perché, pur essendo l'edificio di proprietà della Regione Piemonte è ubicato in Lombardia, nel secondo caso perché l'edificio è stato dato in uso all'Ente-Parco solo in una data successiva alla scadenza dei termini per la presentazione della candidatura.La domanda presentata comprende, inoltre, l'ampliamento dell'impianto fotovoltaico in funzione presso la Sede operativa di Casale Monferrato, al fine di poter garantire la copertura totale del fabbisogno energetico degli uffici.La realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica da energia solare si inserisce nel contesto di una politica di sviluppo sostenibile, apportando benefici dal punto di vista ambientale, poiché si evita l'immissione in atmosfera di gas che influenzano le alterazioni climatiche (come la CO2). Ogni chilowattora elettrico prodotto dal sistema fotovoltaico evita l'emissione di 0,496 kg di anidride carbonica (fattore di emissione specifica in atmosfera netta relativa alla produzione ENEL). Gli interventi oggetto del bando, nel tempo di vita dell'impianto (stimato in 30 anni), eviteranno l'emissione di oltre 40 tonnellate di CO2.Inoltre, l'Ente-Parco vuole aumentare la consapevolezza del pubblico verso l'importanza dell'uso di fonti energetiche rinnovabili: gli interventi hanno un rilevante valore simbolico e didattico in quanto sono localizzati in tre Sedi dell'Ente-Parco frequentate regolarmente. AUMENTANO GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI NELL'AREA TURISTICA DEL PARCO FLUVIALE DEL PO20 impianti fotovoltaici in più nell'Area Turistica del Parco Fluviale del Po (riferita al solo tratto vercellese e alessandrino) negli ultimi dieci mesi, grazie agli incentivi del "conto energia" (D.M. 19/02/2007). È quanto emerge dalla pubblicazione del nuovo elenco degli impianti in esercizio, messa a disposizione dal Gestore dei Servizi Elettrici il 1° agosto scorso. La potenza complessiva installata nei 51 comuni interessati dall'Area Turistica è più che raddoppiata, passando da 71 kW di picco a 154 kW. Il Comune più "solare" diventa Pontestura, con 6 impianti installati, pari a circa 4 impianti ogni 1.000 abitanti. (Sesto Potere)


MONTEVERDE . "Verso il parco interregionale dell'Ofanto"

Il Comune di Monteverde insieme al Coordinamento Nazionale Piccoli Comuni italiani hanno il piacere di invitarti al Convegno sul tema: "Verso il Parco interregionale dell'Ofanto" che si terrà sabato 18 ottobre 2008 alle ore 17.00 nella Sala Convegni del suggestivo Castello Baronale di Monteverde (AV).
All'iniziativa dopo il saluti del Sindaco di Monteverde, Franco Ricciardi e di Giuseppe Di Milia (Presidente Comunità Montana "Alta Irpinia", offriranno il proprio contributo l'Assessore Regionale pugliese all'Ecologia, Michele Losappio; il Presidente del Consiglio Regionale Campano, Sandra Lonardo e il Portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano. Al dibattito è previsto l'intervento dei Sindaci e del mondo ambientalista, culturale e sociale della Valle dell'Ofanto. "La nostra iniziativa - dichiara il Sindaco di Monteverde, Franco Ricciardi - vuole essere l'occasione di confronto interregionale, Puglia, Campania e Basilicata sulla possibilità di costruire un grande progetto di sviluppo ecocompatibile a favore delle piccole comunità della Valle dell'Ofanto". "Alla scelta ingiusta e sbagliata di realizzare la più grande discarica d'Europa in Irpinia a qualche passo dal fiume Ofanto noi rispondiamo con una iniziativa prestigiosa, tesa a valorizzare la più grande area verde del Sud, il vero cuore verde del Mezzogiorno d'Italia - dichiara il Portavoce di Piccoli Comuni - la presenza dell'Assessore Regionale pugliese, Michele Losappio,che ha già realizzato il Parco dell'Ofanto nel tratto pugliese vuole essere esempio e stimolo per la altre realtà regionali al fine di realizzare un progetto davvero utili alle piccole realtà locali del Sud. Al Presidente del Consiglio Regionale campano, Sandra Lonardo, il compito di avviare anche nelle sedi istituzionali campane una riflessione utile a dare un quadro diverso e positivo della Campania". (Il Corriere del Sud)


Delta del Po
La promozione del Parco a tavola


Un'ambientazione insolita e suggestiva, una cena tutta a base di prodotti del territorio per una serata che ha saputo coniugare il fascino del teatro alla buona tavola e alla promozione del Parco del Delta del Po.
Si può dire pienamente riuscita, quindi, la seconda edizione della cena d'autore, che quest'anno ha aperto la rassegna Adria, palcoscenico di emozioni che vedrà rappresentati al Comunale, dal 25 ottobre a fine marzo, opere, operette, concerti, balletti e spettacoli di prosa.Sul palcoscenico, sabato sera, però, in una sorta di rituale teatrale al contrario, c'erano gli organizzatori, gli autori e, soprattutto, il pubblico. Ed è in questa intuizione, quella di mettere per una volta gli spettatori al centro della scena, che risiede la fortuna dell'iniziativa cui ha partecipato una sessantina di commensali-attori.
Dopo una prima fase di acclimatamento nel foyer, i partecipanti sono entrati in teatro passando tra i due blocchi della platea, mentre la voce di Monica Stefani illustrava la storia dell'edificio. Sul palco li hanno accolti nove tavoli elegantemente apparecchiati, tra luci soffuse. Attenta anche ai dettagli la regia dell'InPiùGroup che ha curato l'organizzazione.
Il sindaco, Antonio Lodo, ha spiegato il programma della serata, arricchita da intermezzi, emozioni musicali e emozioni video, con la proiezione di un filmato del parco del Delta. Presenti, tra gli altri, il presidente di Provincia e Ente Parco Federico Saccardin, accompagnato dal direttore Emanuela Finesso, il presidente del consiglio provinciale Fiorella Cappato, e il questore Amalia Di Rocco.
Ma c'era anche il mondo artistico con il direttore del Conservatorio Buzzolla, Marco Nicolè, e i rappresentanti della Fondazione Arena, con cui il comune di Adria ha una partnership per la produzione di spettacoli di qualità.
La cena, a base di pesce e di ortaggi, curata dalla Dolcetto Group, ha fatto da filo conduttore alla serata, anche se, a tratti, a prevalere sono stati i momenti scenici, con i docenti e gli allievi del Conservatorio (Marco Putinato, sax tenore, Giorgio Panagin, contrabbasso, Luigi Grani chitarra) o il Gruppo Insirada dell'Akcademia che si esibivano dalla platea o dalla prima galleria.Sul tema del rapporto tra Adria e il Parco del Delta è intervenuto Saccardin che ha annunciato per la fine dell'anno una proposta di Piano del Parco. Predisposizione di non poca difficoltà, ha affermato, tra l'altro, anche a causa di conflitti e interessi diversi che andranno composti.
Il momento clou della serata è stato, comunque, quello della presentazione dell'opera contemporanea Il maestro di Go che aprirà la stagione il 25 ottobre. A raccontare la preparazione di questa prima mondiale che si terrà proprio al Comunale, il direttore della pianificazione della Fondazione Arena, Fausto Luppi, il musicista Alessandro Melchiorre e la regista Elisabetta Brusa. La compagnia scaligera sarà ad Adria già nei prossimi giorni per cominciare l'allestimento che si preannuncia singolare e innovativo. Al termine il brindisi di rito, mentre il sipario si è aperto e un lungo applauso ha riempito il teatro. In platea, per una volta, erano seduti i musicisti che si erano esibiti poco prima. (Il Gazzettino)


LA MONTAGNA CANCELLATA. Torna oggi in Consiglio a Venezia la mancata adozione della legge sul riordino degli enti Marcolini (Lessinia) scrive al presidente Galan: «Così è una sconfitta, il Parco che futuro potrà avere?»

Si corre contro il tempo per rimettere in piedi le comunità montane cancellate dalla mancata adozione di una legge di riordino. È convocato oggi alle 10.45 a Venezia, Palazzo Ferro-Fini, il Consiglio regionale con all'ordine del giorno anche questo argomento. Ma da indiscrezioni raccolte fra entrambi gli schieramenti è quasi certo che non si arriverà a una conclusione, perché il tema è al settimo punto dell'ordine del giorno, preceduto da 14 interrogazioni con relative risposte degli assessori competenti. C'è poi da superare lo scoglio della proposta di legge sulle norme per la riorganizzazione del servizio ispettivo e di vigilanza per il sistema sociosanitario veneto, di cui è primo firmatario Raffaele Zanon (Alleanza nazionale) e che nella seduta del 30 settembre scorso aveva causato l'abbandono dell'aula da parte dei consiglieri di Forza Italia, vanificando di fatto la possibilità di discutere in tempo utile la legge di riordino della comunità montane. Pare che la maggioranza stia trovando un compromesso sul tema del servizio ispettivo nelle Ulss, finora affidato alla Giunta ma che il Consiglio regionale chiede di avere fra le proprie prerogative. Passato questo argomento ci sarà quindi da affrontare il tema: «Sanità veneta senza governo, tra tagli alla spesa e premi alle inefficienze e agli sprechi» per il quale il Partito democratico aveva da tempo chiesto la convocazione urgente del Consiglio. Poi toccherebbe l'argomento delle comunità montane, ma difficilmente si arriverà a parlarne già oggi. Tuttavia il presidente della Comunità montana della Lessinia, Stefano Marcolini, si è fatto promotore di un'iniziativa legata a una lettera spedita a tutti i 18 sindaci dell'ente, oltre ai tre che ne sono coinvolti come Parco, quelli dei Comuni di Roncà, Altissimo e Crespadoro. Via fax è attesa la sottoscrizione firmata del contenuto, da spedire oggi al presidente Giancarlo Galan, agli assessori competenti, ai capigruppo consiliari e agli assessori e consiglieri veronesi, in tempo per l'avvio dei lavori. Un'iniziativa analoga partirà anche dalla sponda del Baldo, su proposta del presidente della comunità Cipriano Castellani. Nella lettera Marcolini sottopone al mondo politico alcune osservazioni, rilevando che una parte del Consiglio «ha dimostrato assoluto disinteresse per i valori della montagna, dimenticando l'importante funzione svolta in 30 anni e perdendo una grande occasione di riflessione». Per il presidente della Lessinia la mancata legge di riordino «è una sconfitta per la gente di montagna che non riceve la considerazione che merita e un'umiliazione per gli amministratori che vedono delegittimate le loro azioni per l'acquisizione di risorse e il potenziamento dei servizi». Parla anche di «sfascio della montagna», determinato dal mancato esercizio di una competenza che lo Stato aveva assegnato alla Regione e che, per ironia della sorte, la stessa Regione rivendica con un ricorso alla Corte costituzionale, lamentando il diritto di fare quello che in nove mesi non ha trovato il tempo e l'accordo per fare. «Il Parco della Lessinia, affidato in gestione alla Comunità montana, che futuro potrà avere?», si chiede Marcolini citando il sistema museale, gli immobili di cui l'ente è proprietario, nonché le collezioni scientifiche studiate e apprezzate in tutto il mondo e che rischiano di restare senza tutela. Infine una richiesta: «che il Consiglio regionale prenda coscienza della montagna veneta e veronese in particolare, nonché del ruolo che le comunità montane hanno e possono avere nello sviluppo socio-economico del territorio nell'ambito di una programmazione regionale per la montagna, assumendo idonei provvedimenti che permettano di evitare la scomparsa del riconoscimento del territorio montano veronese e il dissesto istituzionale a cui le comunità montane sono ormai vicine e del quale nemmeno il ministero competente è pienamente cosciente della portata e dei suoi effetti». (L'Arena)


Parco delle Foreste Casentinesi
Tre giorni per attraversare le foreste sacre

"Io vidi dalle solitudini mistiche staccarsi una tortora e volare verso le valli immensamente aperte. Il paesaggio cristiano segnato da croci inclinate dal vento ne fu vivificato misteriosamente. Volava senza fine sulle ali distese leggera come una barca sul mare. Addio colomba, addio, le altissime colonne di rocce della Verna si levavano a picco tutt'intorno rinchiuse da una foresta cupa..." Il 21 settembre 1910 il poeta Dino Campana, precursore di questa traversata a piedi (arrivò da Marradi) descriveva la francescana La Verna. "I boschi furono i primi templi dell'umanità. Nell'ombra claustrale delle foreste gli uomini antichi veneravano il mistero della vita e della morte nell'allegoria della rinascita vegetativa molto prima che le religioni monoteiste trovassero nel deserto il luogo privilegiato della rivelazione divina. In ambito cristiano, l'eterno legame fra ricerca spirituale e foreste trova nelle montagne dell'Appennino tosco-romagnolo una delle sue espressioni più alte e compiute. Il folto di questi boschi che per vastità e bellezza non hanno eguali in Italia ha infatti accolto da più di mille anni comunità di monaci vissute in strettissimo rapporto con l'ambiente circostante, da cui ricavavano prezioso legname ma dove trovavano anche le condizioni necessarie alla contemplazione, al raccoglimento interiore e alla preghiera." Con queste parole Mario Vianelli apre il libro che insieme a Sandro Bassi (che sarà in distribuzione entro il mese di ottobre) ha dedicato alle foreste sacre del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.I paesaggi, le emozioni, le informazioni del percorso saranno racchiuse in un DVD interattivo che consentirà la semplice visione come un normale video o l'utilizzo - tramite pc - di molte pagine informative, immagini, schede e illustrazioni, gestitite con dei pratici link, relativi all'ospitalità, ai punti di interesse o a tracciati alternativi.Il percorso si snoda tra il manto verde delle Foreste Casentinesi e i prati del crinale e permette di visitarne i luoghi più suggestivi. Si toccheranno infatti alcuni fra i luoghi più significativi del rapporto tra natura e spiritualità del territorio dell'area protetta: dal Lago degli idoli all'abbazia di San Benedetto, dai Romiti dell'Acquacheta a La Verna, dall'abbazia di Badia Prataglia a Camaldoli.La partenza è prevista per venerdi mattina da Castagno d'Andrea. Si superano Monte Falterona (mt. 1654 s.l.m.) e Monte Falco (mt. 1657 s.l.m.), per attraversare il passo della Calla. Per la notte è prevista la sistemazione in una struttura presso Campigna. Sabato mattina dopo la prima colazione si raggiunge Poggio Scali ( mt. 1.520 s.l.m.). Nel corso della giornata si tocca Camaldoli per fermarsi a Badia Prataglia, dove si pernotta.La mattina, dopo la colazione, ci sarà un incontro presso il centro visita di Badia Prataglia con il personale del Servizio promozione, conservazione, ricerca e divulgazione della natura del Parco Nazionale. Si riparte poi verso Rimbocchi e Casalino. Arrivati a La Verna si visita il Santuario.Per il rientro è previsto il trasferimento con bus navetta a Castagno d'Andrea. Ci sarà una guida che accompagnerà la comitiva per i tre giorni e ci sarà un servizio di trasporto bagagli durante il percorso. Verrà attivata anche una assicurazione personale per tutti i partecipanti. (Nove da Firenze)

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