In riferimento all'intervista rilasciata dal presidente della 2a Circoscrizione Alberto Bozza al giornale L'Arena, pubblicata
sabato15 novembre, al Comitato contro il collegamento autostradale delle Torricelle preme precisare quanto segue.
Il Comitato ha apprezzato l'iniziativa di prevedere la copertura della trincea su un largo tratto del tracciato del traforo portata avanti in giunta soprattutto dagli esponenti di Forza Italia e AN e si unisce alla preoccupazioni del presidente Bozza che pare temere la possibilità che questa misura non trovi finanziamento. Soprattutto apprezza il fatto che il presidente Bozza, a differenza del sindaco Tosi, che ha escluso i cittadini dal procedimento di valutazione dei progetti, si faccia carico delle preoccupazioni e del punto di vista del Comitato dei cittadini.
Tuttavia, da qui a dirsi "placato" (come si legge nell'articolo) ce ne corre. Il Comitato sarebbe "placato" se il traforo diventasse una strada urbana gratuita, con il minimo impatto sul territorio, con molti più svincoli e con il limite di velocità dei 50 km/h, aperta anche ad autobus e biciclette e preclusa, invece, al traffico pesante. Il Comitato potrebbe dirsi "placato" se la realizzazione del traforo non comportasse la messa a pedaggio di tutte le tangenziali, con grave pregiudizio della viabilità urbana, soprattutto in quei quartieri, come Borgo Roma, sprovvisti di Ztl.
Invece si parla di un'opera "faraonica" che in poco più di un anno ha visto lievitare i costi da 60 a 400 milioni, che prevede solo 4 caselli (Poiano, Saval, via Gardesana e Verona Nord), un tunnel a due canne e 12 chilometri di autostrada di cui solo 4 coperti, a 4 corsie attraverso 8 quartieri densamente popolati destinata a 20 milioni di auto di cui 5 di traffico, a pedaggio non solo l'opera ma, secondo lo studio economico finanziario incaricato all'università di Castellanza, sarà necessario per finanziarne la costruzione anche la messa a pedaggio di tutte le tangenziali oltre a un pedaggio ombra ai caselli autostradali di Verona e provincia.
Per quanto riguarda, invece, la copertura della trincea, il Comitato nota che lo studio di fattibilità la prevede soltanto fino al Saval, quindi 4 km su 12, ed è pertanto incorretto parlare di "totale copertura del tracciato". Il presidente Bozza fa bene a pretendere che sul "suo" territorio il tracciato venga coperto (anche se tra copertura e inedificabilità non esiste nessuna relazione) e che non ci siano emissioni, il Comitato tuttavia non capisce perché in altre località come a Parona, La Sorte oppure a Poiano, i cittadini dovrebbero rassegnarsi a sopportare i miasmi di 20 milioni di veicoli all'anno che correranno a cielo aperto.
Infine, resta ancora aperta la questione dei filtri, promessi dall'amministrazione comunale ma non previsti né dallo studio di fattibilità, in cui si parla soltanto di un sistema di "ventilazione forzata", né dal bando di project financing. Appare evidente, infatti, che da sola la copertura della trincea non basta, dato che sarebbe un po' come nascondere la polvere sotto il tappeto, senza contare che si aprirebbe una nuova questione: dove dovrebbero scaricare i condotti di ventilazione, in Valpantena o al Saval?
Il Comitato ricorda la Mani-festa-azione in piazza Bra di domenica prossima alle 15 e l'assemblea pubblica di giovedì alle ore 21 presso la sala parrocchiale della chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, a Ponte Crencano, dove è stato invitato il Sindaco».
Comitato di cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle

Il Comitato ha apprezzato l'iniziativa di prevedere la copertura della trincea su un largo tratto del tracciato del traforo portata avanti in giunta soprattutto dagli esponenti di Forza Italia e AN e si unisce alla preoccupazioni del presidente Bozza che pare temere la possibilità che questa misura non trovi finanziamento. Soprattutto apprezza il fatto che il presidente Bozza, a differenza del sindaco Tosi, che ha escluso i cittadini dal procedimento di valutazione dei progetti, si faccia carico delle preoccupazioni e del punto di vista del Comitato dei cittadini.
Tuttavia, da qui a dirsi "placato" (come si legge nell'articolo) ce ne corre. Il Comitato sarebbe "placato" se il traforo diventasse una strada urbana gratuita, con il minimo impatto sul territorio, con molti più svincoli e con il limite di velocità dei 50 km/h, aperta anche ad autobus e biciclette e preclusa, invece, al traffico pesante. Il Comitato potrebbe dirsi "placato" se la realizzazione del traforo non comportasse la messa a pedaggio di tutte le tangenziali, con grave pregiudizio della viabilità urbana, soprattutto in quei quartieri, come Borgo Roma, sprovvisti di Ztl.

Invece si parla di un'opera "faraonica" che in poco più di un anno ha visto lievitare i costi da 60 a 400 milioni, che prevede solo 4 caselli (Poiano, Saval, via Gardesana e Verona Nord), un tunnel a due canne e 12 chilometri di autostrada di cui solo 4 coperti, a 4 corsie attraverso 8 quartieri densamente popolati destinata a 20 milioni di auto di cui 5 di traffico, a pedaggio non solo l'opera ma, secondo lo studio economico finanziario incaricato all'università di Castellanza, sarà necessario per finanziarne la costruzione anche la messa a pedaggio di tutte le tangenziali oltre a un pedaggio ombra ai caselli autostradali di Verona e provincia.
Per quanto riguarda, invece, la copertura della trincea, il Comitato nota che lo studio di fattibilità la prevede soltanto fino al Saval, quindi 4 km su 12, ed è pertanto incorretto parlare di "totale copertura del tracciato". Il presidente Bozza fa bene a pretendere che sul "suo" territorio il tracciato venga coperto (anche se tra copertura e inedificabilità non esiste nessuna relazione) e che non ci siano emissioni, il Comitato tuttavia non capisce perché in altre località come a Parona, La Sorte oppure a Poiano, i cittadini dovrebbero rassegnarsi a sopportare i miasmi di 20 milioni di veicoli all'anno che correranno a cielo aperto.

Infine, resta ancora aperta la questione dei filtri, promessi dall'amministrazione comunale ma non previsti né dallo studio di fattibilità, in cui si parla soltanto di un sistema di "ventilazione forzata", né dal bando di project financing. Appare evidente, infatti, che da sola la copertura della trincea non basta, dato che sarebbe un po' come nascondere la polvere sotto il tappeto, senza contare che si aprirebbe una nuova questione: dove dovrebbero scaricare i condotti di ventilazione, in Valpantena o al Saval?
Il Comitato ricorda la Mani-festa-azione in piazza Bra di domenica prossima alle 15 e l'assemblea pubblica di giovedì alle ore 21 presso la sala parrocchiale della chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, a Ponte Crencano, dove è stato invitato il Sindaco».
Comitato di cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle
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