La Commissione UE sulla legge Italiana
Certificazione energetica: Piebalgs interviene sulla normativa italiana
Commissione europea chiede chiarimenti al governo italiano sull’abolizione dell’attestato di certificazione

Lo scorso 10 luglio le commissioni riunite Bilancio e finanza della Camera dei Deputati avevano approvato un emendamento al D.L. 112/08, recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” che aboliva l’obbligo di certificazione negli atti di compravendita di immobili esistenti e nei contratti di locazione. In particolare ad essere cancellate erano le norme che richiedevano di allegare all’atto un attestato di certificazione energetica e che in caso contrario prevedeva la nullità dell’atto e relativa all’obbligo per i proprietari di immobili di consegnare copia di questo attestato ai propri affittuari. Una mossa che aveva suscitato non poche obiezioni dal momento che la misura incrina uno degli strumenti più efficaci per contrastare gli alti prezzi e i consumi energetici del paese, in aperto contrasto peraltro con la Direttiva europea 91 del 2002, che inserisce tale certificazione nella politica energetica comunitaria, come una carta di identità per ogni edificio. Ora rispondendo a un’interrogazione scritta del 26 settembre dell’eurodeputata Monica Frassoni, il Commissario europeo

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