Il Comune di Povegliano Veronese 
vi invita al Convegno
IL DIRITTO ALL'ACQUA NELL'ERA DELLA PRIVATIZZAZIONE
come garantire un servizio idrico pubblico e partecipato
Martedì 20 gennaio 2009 ore 20.30 Sala Conferenze Villa Balladoro via Balladoro n. 15
PROGRAMMA
Anna Maria Bigon, Sindaco di Povegliano Veronese:
perché parlare di diritto all'acqua, il ruolo degli amministratori locali
Rosario Lembo, Segretario Comitato Italiano per il Contratto mondiale sull'acqua: il servizio idrico prima e dopo la legge Galli: quali prospettive per una gestione pubblica alla luce delle nuove disposizioni di legge
Giovanni Cocciro, Assessore alla Cultura, alla Pace e all'Educazione
Ambientale di Cologno Monzese:
l'esperienza dei sindaci lombardi per la ripubblicizzazione del servizio idrico e la proposta di un coordinamento degli enti locali per l'acqua pubblica
Luciano Franchini, Direttore AATO Veronese: l'organizzazione del servizio idrico integrato nella Provincia di Verona
Matteo Gaddi, Attac Italia: una proposta concreta per la gestione pubblica dell'acqua: l'azienda speciale Luca Cecchi, Comitato Provinciale Acqua Bene Comune: la partecipazione dei cittadini nel governo del servizio idrico
Organizzato in collaborazione con:
Comitato provinciale "Acqua bene comune" e Coordinamento Provinciale Veronese Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
PERCHÉ UN CONVEGNO SUL SERVIZIO IDRICO
Con l'articolo 23bis della legge 133/2008 entro il 31 dicembre 2010 il servizio idrico dovrà essere privatizzato.
Se l'acqua è indispensabile alla vita ed è un diritto di tutti, è giusto permettere che imprese private (potenzialmente anche multinazionali estere) o società anche pubbliche, guadagnino attraverso la sua gestione?
Poco o nulla rileva la natura giuridica pubblica delle acque se il soggetto che gestisce tali risorse persegue espressamente finalità di profitto. Quali alternative hanno gli enti locali per poter mantenere un servizio pubblico e locale? Che senso ha parlare di federalismo quando i beni comuni fondamentali del territorio vengono privatizzati?
Quali conseguenze può comportare per i cittadini la possibile privatizzazione anche alla luce di esperienze già avvenute in vari comuni italiani?
Il convegno vuole essere un momento di confronto sulle possibili strade da percorrere perché l'acqua sia gestita da un servizio pubblico, trasparente e partecipato, privo di rilevanza economica.

vi invita al Convegno
IL DIRITTO ALL'ACQUA NELL'ERA DELLA PRIVATIZZAZIONE
come garantire un servizio idrico pubblico e partecipato
Martedì 20 gennaio 2009 ore 20.30 Sala Conferenze Villa Balladoro via Balladoro n. 15
PROGRAMMA
Anna Maria Bigon, Sindaco di Povegliano Veronese:
perché parlare di diritto all'acqua, il ruolo degli amministratori locali
Rosario Lembo, Segretario Comitato Italiano per il Contratto mondiale sull'acqua: il servizio idrico prima e dopo la legge Galli: quali prospettive per una gestione pubblica alla luce delle nuove disposizioni di legge
Giovanni Cocciro, Assessore alla Cultura, alla Pace e all'Educazione
Ambientale di Cologno Monzese:
l'esperienza dei sindaci lombardi per la ripubblicizzazione del servizio idrico e la proposta di un coordinamento degli enti locali per l'acqua pubblica
Luciano Franchini, Direttore AATO Veronese: l'organizzazione del servizio idrico integrato nella Provincia di Verona
Matteo Gaddi, Attac Italia: una proposta concreta per la gestione pubblica dell'acqua: l'azienda speciale Luca Cecchi, Comitato Provinciale Acqua Bene Comune: la partecipazione dei cittadini nel governo del servizio idrico
Organizzato in collaborazione con:
Comitato provinciale "Acqua bene comune" e Coordinamento Provinciale Veronese Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
PERCHÉ UN CONVEGNO SUL SERVIZIO IDRICO
Con l'articolo 23bis della legge 133/2008 entro il 31 dicembre 2010 il servizio idrico dovrà essere privatizzato.
Se l'acqua è indispensabile alla vita ed è un diritto di tutti, è giusto permettere che imprese private (potenzialmente anche multinazionali estere) o società anche pubbliche, guadagnino attraverso la sua gestione?

Poco o nulla rileva la natura giuridica pubblica delle acque se il soggetto che gestisce tali risorse persegue espressamente finalità di profitto. Quali alternative hanno gli enti locali per poter mantenere un servizio pubblico e locale? Che senso ha parlare di federalismo quando i beni comuni fondamentali del territorio vengono privatizzati?
Quali conseguenze può comportare per i cittadini la possibile privatizzazione anche alla luce di esperienze già avvenute in vari comuni italiani?
Il convegno vuole essere un momento di confronto sulle possibili strade da percorrere perché l'acqua sia gestita da un servizio pubblico, trasparente e partecipato, privo di rilevanza economica.
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