Frassoni: "Accordo positivo. Adesso bisogna scommettere sull'innovazione tecnologica

verde"Finalizzato anche dal Parlamento europeo l'accordo politico sulla direttiva per lo sviluppo delle fonti rinnovabili raggiunto ieri dal Consiglio dei ministri dell'Energia dei Ventisette. La formula del compromesso raggiunto soddisfa solo in apparenza la richiesta del governo italiano di inserire una clausola di revisione al 2014, che però non potrà rimettere in discussione gli obiettivi del 2020 né sottrarre agli Stati membri il controllo sui propri sistemi di incentivazione delle fonti rinnovabili. Il ministro francese per l'energia, Borloo, ha dichiarato che "si potranno quindi rivedere e adattare alcuni meccanismi di sviluppo, come avviene in altri settori, ma a condizione che si precisi che in nessun caso si potranno intaccare gli obiettivi e le condizioni del sostegno degli Stati membri" per le rinnovabili. In altre parole, contrariamente a quanto affermato da alcuni organi di stampa in Italia, la revisione - sempre Borloo - "non comprende la possibilità di rivedere gli obiettivi nazionali". La Commissione europea presenterà dunque un rapporto nel 2014, nel quale si proporranno gli adattamenti appropriati del regime di cooperazione previsto nella direttiva, "allo scopo di migliorare l'efficacia per il conseguimento dell'obiettivo del 20%." Monica Frassoni, Co-

Presidente del Gruppo dei Verdi/ALE, ha così commentato il raggiungimento dell'accordo sulle rinnovabili: "Finalmente avremo una norma che consentirà di affrontare davvero la lotta ai cambiamenti climatici, rendendoci più indipendenti sul piano energetico e creando più di due milioni di nuovi posti di lavoro nella sola Ue. Siamo quindi contenti che anche il governo italiano si dica soddisfatto dell'accordo raggiunto: vuole dire cha ha cambiato idea, bene così. La famosa clausola di revisione al 2014 riguarda infatti solo i meccanismi di cooperazione tra gli Stati membri, ma non intacca l'obiettivo europeo del 20% entro il 2020 né gli obiettivi nazionali. Gli Stati membri dovranno quindi presentare dei piani d'azione nazionale per il raggiungimento degli obiettivi assegnati, mentre alla Commissione spetterà il compito di valutarli e di agire contro quegli Stati membri che non fanno abbastanza. Ancora una volta la grande offensiva demolitrice del pacchetto energia del governo Berlusconi è fallita, per fortuna. E l'Italia ha pienamente meritato il primo premio "Fossile del giorno" attribuito alla Conferenza sul clima a Poznan a coloro si sono distinti per le loro azioni di disturbo, o addirittura di sabotaggio, al processo negoziale sul clima."
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