LIETTA TORNABUONI
Che cosa non fa lo squattrinato in tempo di crisi? Non cambia l’automobile né la motocicletta. Non ristruttura la casa, non compera arredamenti. Non acquista nuovi elettrodomestici. Quindi i complicati bonus stabiliti dal governo non aiutano i bisognosi ma rappresentano soltanto un favore alle aziende e alla fascia sociale prediletta dei benestanti. Per quanto riguarda le aziende nessuna obiezione, a parte la meschinità della mancia-aiutino: ma perché non dirlo? Perché tentare di far passare la decisione come un dono alle persone? Dono
ben misero, comunque: per i settori auto, moto, elettrodomestici, mobili lo stanziamento è di due miliardi mentre la Francia destina sei miliardi unicamente all’auto. Perché mentire, allora?
Che cosa non fa lo squattrinato in tempo di crisi? Non cambia l’automobile né la motocicletta. Non ristruttura la casa, non compera arredamenti. Non acquista nuovi elettrodomestici. Quindi i complicati bonus stabiliti dal governo non aiutano i bisognosi ma rappresentano soltanto un favore alle aziende e alla fascia sociale prediletta dei benestanti. Per quanto riguarda le aziende nessuna obiezione, a parte la meschinità della mancia-aiutino: ma perché non dirlo? Perché tentare di far passare la decisione come un dono alle persone? Dono

Il binomio promessa-smentita, affermazione-negazione, dichiarazione-correzione è talmente abituale nell’oratoria del presidente del Consiglio. L’altro giorno ha detto che la Costituzione italiana è stata elaborata e approvata nello spirito delle legislazioni sovietiche, che non vale nulla, che da un pezzo è l’ora di modificarla. Chi l’ha sentito alla tv è rimasto senza fiato, e con il cuore stretto dal timore. Inutile ansia: la mattina dopo ha subito detto il contrario. Fino a qualche tempo fa si scusava, assicurava di essere stato frainteso. Adesso, niente. Con straordinaria impassibilità, si limita ad affermare il contrario del giorno prima: nessuno più di me rispetta e onora la Costituzione.
Sempre l’altro giorno decide di risolvere il caso della povera Eluana con un decreto-legge governativo (come se il governo potesse diventare arbitro della vita e della morte di una persona) e siccome il Presidente della Repubblica giustamente non lo firma, è un miracolo se non gli dà dell’assassino. L’indomani invece loda i suoi ottimi rapporti con il Presidente della Repubblica, si augura che restino sempre tali. E via così: ma voi vedete in che mani siamo.
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